Musica & Visioni : L'amore che ride

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TULLIO PIZZORNO recital/concerto alla Festa Internazionale del Cinema di Roma

"Occhi e orecchie"..."immagini e suoni". Cosa c'entra Buster Keaton con un autore come Tullio Pizzorno?. Cosa c'entrano immagini di un'artista impegnato in rocambolesche avventure con i suoni e le melodie di nostalgiche sensazioni? Beh...forse non c'entrano nulla, o forse si. Mi vengono in mente due cose: l'accostamento improbabile "dell'ombrello e la macchina da cucire" nella concezione pittorica surrealista e l'affermazione di Liszt quando ad un certo punto, rompendo ogni concezione classica della musica disse: "ad ogni accordo ne può seguire un altro". 
Ecco, sotto il punto di vista della struttura, "L'amore che ride" è una sorta di provocazione, una forma sperimentale di dialogo apparentemente non possibile, tra due mondi diversi e inconfondibili. Ma attenzione a non cadere nel tranello di cercare per forza un legame. Quando due espressioni artistiche entrano in contatto non sempre l'una deve prevalere sull'altra e non sempre devono creare una terza forma diversa che contenga le caratteristiche delle prime due.
Durante una serata così i sensi vanno per conto loro, raccogliendo quello che arriva, da ogni dove e in una forma , forse, nuova.
Volendo poi scavare di più, qualcosa è successo. Si è sfiorata la vita quasi leggendaria di Buster Keaton, si è rubata la sua grande capacità fisica di provocare una risata, si è sentita la vena profondamente originale di Tullio che sicuramente, e in poco tempo, ha fatto capire come produrre storie in musica può essere molto raffinato. Sicuramente ieri sera a un bel pò di musica "super sparata" in radio e tv e "super apprezzata", i brani di Tullio hanno dimostrato che sono un bel pezzo avanti ed "esteticamente" molto belli da sentire.
"L'amore che ride" è una scommessa senza la pretesa di un vincitore. Non sempre deve vincere qualcuno. Oggi, leggendo giornali e ascoltando le notizie varie, ho pensato che c'era più arte ieri sera al Detour che non nel "mega party" con cui Sharon Stone ha suggellato la chiusura della Festa del cinema di Roma.

Questioni di sensibilità....

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L'Amore che ride : RECITAL/CONCERTO DI TULLIO PIZZORNO

Dialogo in libertà con Buster Keaton "the great stone face", l'uomo che non ride mai". Non è il concerto di un cantante, né di un cantautore; Tullio Pizzorno è un "autore che canta". Già compositore per Mina e attualmente impegnato in progetti orchestrali internazionali, Tullio Pizzorno propone sue opere inedite legandole idealmente a Buster Keaton, del quale alcune storiche sequenze proiettate faranno da sfondo al concerto. Accompagneranno Tullio Pizzorno, che per l'occasione oltre a cantare suonerà la chitarra, 2 importanti strumentisti di risonante estrazione jazz: Pietropaolo Veltre - fretless bass - Aldo Fucile – batteria. Avvertenze: non c'è un genere musicale, non c'è un'etichetta, non ci sono luci e colori, se non il bianco e nero. Ci sono solo suoni di Tullio Pizzorno "Movie Trio", e c'è Buster Keaton che non accenna al minimo sorriso! - Visioni 27/10/2007


L'amore che ride - La musica al cinema

cinebazar.it/riv1a001859.htm -

1Scorreva già la pellicola. O meglio, si inseguivano le immagini di quell'omino che non rideva mai dal nome Buster Keaton (in "Il fabbro") quando l'ombra di Tullio Pizzorno è comparsa sullo schermo.
Per un purista del cinema, viziato e drogato dalle immagini sullo schermo, la comparsa di una persona vera è stata un po' sconcertante, se non fastidiosa.
Ho continuato a seguire le gags di Buster Keaton, mentre Pizzorno provava a creare un contatto con quello che accadeva sullo schermo. Lo accompagnavano nella difficile avventura Pietropaolo Veltre al basso e Aldo Fucile alla batteria.
Due mondi diversi: un autore che canta per un attore che non ride mai. Diceva Pizzorno: "Buster ha declinato ogni responsabilità per quello che io farò "C'era veramente da preoccuparsi...
Poi l'orecchio abituato alla musica dalle frequentazioni con concerti e musicisti di ogni tipo ha cominciato ad essere soddisfatto. O forse le immagini hanno cominciato a trovare qualche simpatia per quelle canzoni, e viceversa.
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In più Pizzorno, -che si è dichiarato autore e non cantante - ha trovato la vena poetica, tra genuinità e professionismo, che piano piano ci ha conquistato. Sempre tenendo conto che un altro grande autore ed attore continuava a parlarci da dietro le sue spalle, ci ha raccontato semplicemente ed affettuosamente frammenti della vita privata di Buster Keaton. 
Da quando era entrato, piccolo e vivace ragazzino, nella stanza del mago Houdini (con cui lavoravano i suoi genitori), alle crisi di delirium tremens provocate dal suo alcolismo, in tarda età.
L'amore per Natalie, sua prima moglie, ed i suoi problemi con le altre due successive.
 Intanto Buster Keaton era entrato nel suo ruolo principale, con il corto "Viso pallido", ma Pizzorno lo tallonava da vicino entrando nel suo ruolo di cantore della vita privata di Keaton.
Così, piano piano, le due arti si sovrapponevano, marciavano e s'incrociavano come i binari di una ferrovia, tra gli scambi di una stazione. E tutto diventava sempre più intenso, e godibile.
Abbiamo cantato con Pizzorno guardando Buster Keaton, abbiamo riso con Buster Keaton sentendo le canzoni di Pizzorno.
 Una bella serata, il recital-concerto "L'amore che ride". Belle tutte le canzoni, da L'amore che ride a C'è la luna, da Di vista alle Italian ballads. Buonissimi anche gli arrangiamenti, che mescolavano il jazz alla canzone, con risultati interessanti. Molti gli applausi, da parte di appassionati di cinema, che forse per una sera hanno apprezzato di più la musica live che non le immagini del cinema.

Nell'ambito della Festa internazionale del Cinema di Roma
L'amore che ride
Un progetto Visioni-Cineclub Detour

- Pino Moroni 31/10/2007